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Il segreto di Mercedes non è il DAS, ma la variabile Ackermann

Alcuni esperti ipotizzano che il segreto della Mercedes non sia il sistema DAS ma la variabile di Ackermann

Mercedes-AMG W11 DAS

Prima del Coronavirus in Formula 1 si parlava tanto del sistema DAS di Mercedes, il “Dual Axis Steering”, che può dare alle frecce d’argento un vantaggio importante e sul quale tutte le squadre hanno detto di non poterlo copiare in tempo, poiché le nuove regole future – quelle che avrebbero dovuto entrare in vigore nel 2021 ma che sono state ritardate – lo vietano. Ma nel frattempo la Mercedes può avere un grande vantaggio.

Alcuni si chiedono se la Mercedes abbia già usato DAS l’anno scorso. C’è un video del GP ungherese che prima era passato inosservato, ma che ora solleva sospetti. Tuttavia, Franco Nugnes, uno dei migliori giornalisti italiani di Formula 1, e Giorgio Piola, il primo giornalista tecnico di F1 e un riferimento obbligatorio nel suo campo, pensano che il “segreto” della Mercedes non sia quello.

La loro tesi è che il DAS non è altro che una raffinatezza aggiunta al vero segreto della Mercedes, che potrebbe essere già stato utilizzato l’anno scorso, e che il DAS è fondamentalmente solo una distrazione in modo che i rivali non scoprano il vero segreto: il doppio rack e due bilancieri sono gli elementi che consentono di variare l’ angolo di Ackermann.

Questo principio di Ackermann prende il nome dall’uomo che lo brevettò, il britannico Rudolph Ackermann, nel 1918. Era un sistema per girare meglio le carrozze. In sostanza, il principio dice che quando un veicolo fa una curva, gli assi di tutte le ruote devono incontrarsi in un punto che è il centro di rotazione istantaneo. Perché ciò avvenga, la ruota interna deve ruotare con un angolo maggiore di quello esterno, ovvero una certa divergenza tra gli angoli ruotati da ciascuna ruota.

L’idea è di compensare la differenza nel raggio di sterzata delle ruote interne ed esterne, che le fa percorrere diversi percorsi curvi, per ottenere un centro di rotazione unico per il veicolo. Per fare ciò, l’estensione dei collegamenti dello sterzo converrebbe al centro dell’asse posteriore. Ciò consente all’auto di avere un centro di rotazione specifico, una maggiore stabilità e una minore usura delle ruote.