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Kallenius: traguardi e prospettive Mercedes a tre anni dalla nomina

A tre anni dalla nomina di Ole Källenius quale ad del gruppo Daimler, ricapitoliamo i traguardi tagliati e le prospettive per Mercedes.

Ola Kallenius daimler

Il 26 settembre 2018 è una data spartiacque per la storia contemporanea della Daimler. Fu proprio quel giorno che il gruppo rese noto, per la prima volta, l’affidamento della poltrona di ad a un non tedesco. Il gigante della mobilità congedò Dieter Zetsche, dando così avvio all’era dello svedese Ola Källenius, già introdotto nel Consiglio di Amministrazione del conglomerato Mercedes nel 2015. L’investitura sarebbe quindi diventata effettiva nel maggio del 2019.

Mercedes: l’ascesa al potere di Källenius

Ola Kallenius veicoli ibridi plug-in

Zetsche aveva tirato le redini di Daimler per dodici anni e in precedenza, dal 2000 al 2005, aveva assolto alla stessa funzione in Chrysler. Daimler spiegò nel comunicato diramato agli organi di stampa la volontà di preparare una successione adeguata in anticipo, in vista delle sfide sottoposte dalla trasformazione dell’industria automotive. Kallenius, parte del gruppo dal 1993, aveva guidato dal 2010 al 2013 la divisione sportiva AMG.

Allora Juergen Pieper, analista di Bankhaus Metzeler di Francoforte, aveva definito la candidatura migliore di altre in ottica futura. La tradizione tedesca, stando alla quale il Chief Executive Officer ideale sarebbe stato un ingegnere, risultava troppo semplice in un’epoca rivoluzionaria, contraddistinta da numerose opportunità tecnologiche.

La pensarono allo stesso modo in Mercedes, che ruppe con il vecchio e obsoleto modus operandi, capitalizzando peraltro i contingenti sviluppi caratterizzanti l’automotive. Il brand, che assumerà a breve le vesti di Gruppo mediante una storica mossa, ha senza dubbio compiuto un deciso passo verso la rivoluzione elettrica. Ha raccolto il guanto di sfida lanciato da Tesla nel comparto premium e introdotto una vettura, la EQS, con performance e autonomia notevoli. Ha sfruttato la sua unità ibrida plug-in al massimo delle sue capacità, precisandone, però, l’abbandono in tempi stretti.

Le competenze accumulate nel motorsport sono valse successi in Formula 1 e in Formula E, il campionato dedicato alle monoposto elettriche. Kallenius ha preso a cuore ogni progetto, andando attivamente a cercare ulteriori sinergie, tipo l’ultima sottoscritta con Stellantis e TotalEnergies per la fabbricazione di batterie. Un dispiego di energie e risorse attuato senza mai abbandonare il low profile, abbinamento tra la semplicità svedese e il pragmatismo tedesco.

Le nuove frontiere

In considerazione anche della pandemia sanitaria e la crisi inerente ai chip, il 2021 è un anno fondamentale. A tal proposito, Källenius ha recentemente sottolineato la transizione sempre più veloce verso l’elettrico, specialmente nel segmento del lusso, a cui appartiene Mercedes-Benz. Il punto di svolta è in procinto di arrivare. Tra il 2022 e il 2030 gli investimenti ammonteranno a oltre 40 miliardi di euro.

Se l’Unione Europea desidera promuovere una strategia ecosostenibile per Källenius è cruciale intrattenere un dialogo onesto sul tema. Per assemblare e costruire un gruppo propulsore a combustione, relativamente a quanto succede con l’elettrico, chiunque è consapevole della necessità di spendervi più ore di lavoro, ha puntualizzato.

Sotto l’egida di Källenius verranno scritte ancora tante pagine importanti, ad esempio: Daimler Truck si emanciperà dalla casa madre Daimler; a partire dal 1° febbraio 2022 Daimler AG sarà ribattezzata Mercedes-Benz Group AG; nascerà un polo del lusso attorno a Maybach, AMG e G-Class. Inoltre, prenderanno piede idee avveniristiche, incentrate pure su una maggiore interazione tra uomo e macchina. Ma a quello ci penserà forse l’erede.