Quasi i due terzi dei consumatori sono “orientati alla sostenibilità”, andandosi a classificare come molto o estremamente preoccupati per l’ambiente, il che richiederà alle Case di evolvere le loro offerte per soddisfare la crescente domanda di auto elettriche, secondo un report di Accenture.
Fondato su un sondaggio eseguito su 8.500 consumatori provenienti da USA, Cina e otto Nazioni europee, il rapporto “Busting automotive sustainability myths” esamina le sfide che i Costruttori devono affrontare considerando la domanda di sostenibilità e digitalizzazione relativa alla mobilità. Il rapporto fa parte della serie “What digital driver want” di Accenture.
Auto elettriche: una scoperta chiave
Una scoperta chiave: la sostenibilità non è più una questione secondaria per gli acquirenti e i conducenti di auto. Non solo il 64% degli intervistati è un guidatore orientato al “green”, ma la maggior parte preferisce che il prossimo veicolo sia a nuova energia (NEV), ovvero elettrico a batteria, ibrido elettrico, a gas naturale, ibrido plug-in elettrico, carburante flessibile o cella a combustibile elettrica. Non ne vogliono con motori a combustione interna.E non sono solo gli automobilisti attenti all’ambiente a preferire un NEV per il loro prossimo veicolo, poiché più della metà (53%) dei guidatori meno attenti afferma a loro volta che prediligerebbero i NEV.
Il rapporto ha anche mostrato che nessun marchio è percepito come il leader indiscusso per il miglior concetto di sostenibilità a livello globale. In effetti, i conducenti che credono BMW o Audi ne incarni l’essenza (11% ciascuno) sono quasi quanto quelli che perorano la causa della Tesla (12%).
In molti casi, gli intervistati erano più propensi a considerare le Case con sede nei loro mercati nazionali come punti di riferimento; quindi gli americani hanno puntato per le Tesla e gli europei per le BMW e le Audi, ad esempio. Anche nell’assistenza e nelle riparazioni, più di un quarto (28%) degli automobilisti attenti alla sostenibilità non ha una chiara preferenza per un marchio.
False credenze sulle auto elettriche
Nonostante la credenza popolare, la corsa per diventare – ed essere visti come – un marchio automobilistico sostenibile non è ancora finita, ha affermato Axel Schmidt, amministratore delegato senior di Accenture che guida la sua pratica nel settore a livello globale. Il mercato dei veicoli elettrici è stato l’unico segmento in significativa crescita nel 2020. I conducenti sono pronti per la mobilità “green”, ma ci sono ancora alcuni ostacoli, a partire dall’infrastruttura di ricarica fino al prezzo ancora relativamente alto per kWh.
Nella sostenibilità, il brand passa in secondo piano
Il pubblico orientato alla sostenibilità non è attaccato a un particolare marchio. In effetti, il 97% di loro cambierebbe marchio per un veicolo meno impattante; e il 99% lo farebbe per una politica più rigorosa a riguardo nel servizio e nelle riparazioni. Il rapporto rileva che i Costruttori che non riescono a competere per i cuori e le menti dei conducenti orientati al “green”, ovvero non effettuando i necessari investimenti in materia, perderanno clienti a favore dei concorrenti che hanno mostrato una maggiore attenzione e impegno in tal senso.
I guidatori stanno sfidando sempre più le convinzioni di lunga data di molti alti dirigenti e operatori di marketing nel settore automotive secondo cui i consumatori non sarebbero mai disposti a pagare un premio per la sostenibilità, ha dichiarato Peter Lacy, responsabile dei servizi globali di Accenture. In uno dei settori più sconvolti a livello globale – di fronte alle tecnologie connesse, all’elettrificazione dei trasporti e ai veicoli autonomi – abbracciare e aiutare i conducenti attenti alla sostenibilità a tradurre i loro valori in acquisti è e sarà un importante campo di battaglia competitivo per il futuro.
I conducenti pagheranno un premio per la sostenibilità
Uno dei tanti miti sfatati è che la maggior parte dei conducenti è particolarmente sensibile al prezzo e non pagherà di più per un maggiore rispetto dell’ambiente. Il rapporto rileva che quelli attenti non solo sono propensi a passare ai NEV, ma pagherebbero un prezzo più elevato. Ad esempio, il 30% degli intervistati dal “pollice verde” è disposto a pagare dall’1% al 5% in più per un veicolo che risponda ai loro bisogni, con un ulteriore 60+% pronto a pagare almeno il 6% in più, incluso il 4% che, sorprendentemente, afferma di voler pagare il 25% in più.
I conducenti attenti alla sostenibilità sono anche propensi ad accettare ulteriori compromessi per una vettura a basse emissioni. Più di sei su 10 si dicono disposti ad accettarne una con un design meno attraente e più funzionale (63%) o una con prestazioni ridotte (62%). Detto altrimenti, i soggetti orientati alla sostenibilità non dicono di no a compromessi su elementi che in tanti nell’industria automobilistica ritengono siano criteri di acquisto critici e non negoziabili.
Informazioni sulla ricerca
Per questo studio, Accenture ha intervistato un gruppo eterogeneo e randomizzato di 8.500 clienti provenienti da sette Paesi: Cina (2.500), Stati Uniti (1.000), Germania (1.000), Regno Unito (1.000), Francia (1.000), Italia (1.000) e Norvegia (1.000). Il sondaggio online è stato strutturato, condotto e analizzato lungo le dimensioni di dati demografici; vendita di veicoli; assistenza e riparazione del veicolo; e servizi connessi.
A questo proposito, il gruppo di driver orientati alla sostenibilità con una preoccupazione significativamente più rilevante per gli standard etici e ambientali potrebbe essere identificato e differenziato per i partecipanti, che sono meno orientati. Accenture ha anche integrato l’esperienza nel comparto automotive e l’esperienza di progetto per introdurre casi di studio di case automobilistiche leader che meritano uno studio approfondito.