L’Ue interviene nella disputa brevetti Nokia vs Daimler: vorrebbe proporre normative. Per verificare quali brevetti siano essenziali per uno standard tecnologico. Solo in questo caso, ci sarebbero le condizioni in cui è necessario pagare le relative royalty.
L’Ue interviene nella disputa Nokia vs Daimler: cosa succede
Tutto nasce da Nokia. Ha intentato una causa in Germania contro il costruttore di Stoccarda. Perché? L’accusa: non aver pagato la licenza per l’utilizzo, nei computer di bordo dei modelli Mercedes, di soluzioni tecnologiche per la navigazione e la comunicazione. Userebbe senza permesso.
Replica Daimler alle accuse Nokia
Ma Daimler nega. Replicato alle accuse: sfrutta sistemi forniti dalla Here, azienda di Berlino operativa nei servizi di geolocalizzazione. Nel 2015 acquisita da Daimler in consorzio con Audi e BMW. Da chi? Da Nokia.
Tutto questo renderebbe Daimler indenne: i finlandesi però insistono. Perché il cuore della questione sarebbe: chi ha i diritti di licenza originari sulle tecnologie? Nokia dice Nokia. Daimler dice Here. A chi devono essere pagate le licenze qualora sia coinvolta una terza parte? Nokia dice Nokia. Sicché, si andrà davvero per le lunghe, sarà un duro contenzioso legale, fatto di cavilli, ricorsi, opposizioni, denunce.
Così, Daimler si è rivolta alla Commissione europea per dirimere la questione e stabilire a chi spetti pagare le licenze. La quale Commissione pare intenzionata a impegnarsi con il settore automobilistico per trovare soluzioni efficaci affinché ci sia la concessione di licenze.
Non è un problema solo per Daimler in ambito automotive, ma anche per altre Case. E pure per altri settori, come energia, sanità telecomunicazioni. Un’azienda terza eredita una tecnologia, di origine di una società X: la società Y che usa quella tecnologia, a chi paga i diritti? E poi, trattasi di problema contrattuale o concorrenziale? Nel primo caso, si risolve con una mediazione. Nel secondo, interviene l’Ue.