Da anni continuano avanti imperterrite le discussioni sul Codice della Strada. Addirittura, sono passate intere legislature senza che il testo abbia subito aggiornamenti. Adesso, finalmente, il fatidico giorno della svolta è giunto, una volta incassato il voto favorevole del Senato sul Decreto Infrastrutture, al cui interno sono contenute le novità in questione. Le modifiche non si limitano alla forma, bensì riguardano la sostanza che da una parte va a colmare importanti lacune venutesi a creare negli anni dall’altra rivede delle norme che ormai apparivano abbondantemente non in linea con i tempi.
L’invasione degli strumenti tecnologici mobile ha inevitabilmente cambiato le abitudini dei guidatori, ma al di là di ciò viene riposta una maggiore attenzione sui veicoli a zero emissioni. Le auto elettriche avranno sempre più un ruolo centrale per la mobilità di tutto il mondo, compresa la nostra penisola, che, sebbene non sia una delle realtà meglio attrezzate da un punto di vista delle infrastrutture, intende farsi trovare pronta dinanzi al cambiamento. Così sono formalizzati gli incentivi per l’acquisto delle vetture “con la spina” e parecchio altro ancora. Ma non corriamo troppo. Procediamo con ordine, fornendo un prospetto chiaro e completo.
Incentivi
Partiamo da uno degli aspetti più allettanti: quello dei contributi erogati direttamente dallo Stato per favorire il rinnovo del parco circolante, nel rispetto delle disposizioni circa l’ambiente. Evaporati in un battito di ciglia gli incentivi auto, ecco che arriva il rifinanziamento, con oltretutto il bonus per l’acquisto di vetture elettriche destinato a chi dispone di un ISEE inferiore alla soglia dei 30 mila euro. Quest’ultima iniziativa è però destinata a transitare per le stanze della Commissione Europea ed essere lì approvata entro il 31 dicembre. In caso di mancato intervento, il bonus andrebbe incontro alla cancellazione, sebbene sia possibile il rientro nella legge di bilancio.
Trasparenza sulle multe
Quanto incassano le Province e i Comuni dalle sanzioni? La trasparenza sulle multe è un tema spesso dibattuto e, anche da questo punto di vista, si registrano degli accorgimenti. Col nuovo Codice della Strada, il legislatore impone di pubblicare, entro il 30 giugno, l’esatto importo incassato nell’anno precedente, con un rapporto che indichi quale destinazione ha avuto l’ammontare incassato.
Guida senza documenti
Ad oggi se le Forze dell’Ordine fermavano un automobilista e lo trovavano sprovvisto di patente o libretto di circolazione lo multavano di 42 euro e lo costringevano a recarsi presso un comando di Polizia per dimostrare di essere in possesso dei suddetti documenti. Grazie alle modifiche al Codice della Strada, introdotte nel Decreto Infrastrutture, la contravvenzione si abbassa a 29,40 euro e non bisognerà più recarsi dagli agenti. L’esistenza e la validità della documentazione occorrente – si legge – sono accertabili mediante consultazione di banche dati o archivi pubblici o gestite da amministratori dello Stato accessibili da parte degli organi di organi di polizia stradale, salvo che questioni tecniche non impediscano l’accesso a tali database o archivi pubblici al momento della contestazione.
Smartphone
La parte relativa al divieto di utilizzo di device elettronici durante la guida si amplia con nuove, importanti puntualizzazioni. Fin qui descritti esclusivamente come dei “semplici” apparecchi radiofonici, ora trovano una collocazione congrua, con le normative che vanno a riguardare smartphone, tablet, notebook, computer portatili e dispositivi analoghi che causino, anche solo in via temporanea, l’allontanamento delle mani dal volante.
Scuola guida e neopatentati
Senza andare a trattare le iniziative in programma per i monopattini elettrici, analizziamo il tema della scuola guida e dei neopatentati. La validità del foglio rosa viene estesa in modo definitivo a 12 mesi, come già accade da inizio pandemia, e i neopatentati avranno modo di guidare pure auto con potenza superiore ai 70 kiloWatt (e rapporto potenza / peso maggiore di 55 kW / t), ma esclusivamente se in presenza di un possessore della patente da almeno 10 età e con età inferiore ai 65 anni, esclusivamente “in funzione di istruttore”, come puntualizzato dal testo. Infine, salgono da 2 a 3 le opportunità per superare l’esame di pratica.
Targa prova
Promesse mantenute: anticipata già nel mese di settembre, la targa prova sarà utilizzabile pure su veicoli già immatricolati laddove tali mezzi circolino su strada per necessità connesse a prove costruttive, sperimentali o tecniche, trasferimenti o dimostrazione, così come per ragioni allestimento o di vendita.
Parcheggi e soste
Sulla falsariga della targa prova, le anticipazioni di settembre ottengono conferma pure in merito ai parcheggi e soste. Difatti, i Comuni avranno occasione di realizzare i cosiddetti stalli rosa, appositi posti auto riservati a donne in dolce attesa o con genitori con figli minori di due anni. Sempre a proposito di parcheggi, le auto con il tagliando disabili avranno occasione di parcheggiare, a titolo gratuito, dentro le strisce blu.
Inoltre, le macchine elettriche saranno autorizzate a sostare negli spazi di ricarica entro e non oltre l’ora successiva al termine della ricerca. Il legislatore aggiunge quindi che tale limite temporale non trova applicazione nella fascia oraria che va dalle ore 7 alle ore 23, fatta eccezione per i punti di ricarica di potenza elevata (fast e ultrafast).
Le mancate conferme
Insomma, la larga prevalenza delle bozze pubblicate nei mesi scorsi è stata inserita nel Decreto Infrastrutture che aggiorna il Codice della Strada, ciononostante permangono delle mancate conferme. La più evidente è costituita senz’altro dal dietrofront sui limiti di velocità in autostrada a 150 km/h, reclamato dalla Lega in molteplici occasioni, che rimangono perciò fermi a 130 km/h. Una decisione che potrebbe essere ripetuta pure in territorio tedesco, dove buona parte degli automobilisti desidererebbe che il limite dei 130 venisse introdotto anche sulle autobahn, eliminando, di conseguenza, i tratti dove al momento è consentito viaggiare senza limiti di velocità.
Rimandato, inoltre, a data da destinarsi il divieto di fumo alla guida: i conducenti col vizio avranno dunque ancora la facoltà di accendersi la sigaretta senza rischiare multe, purché con loro non viaggino donne in gravidanza o passeggeri minorenni. Così fosse, la sanzione va da un limite minimo di 27,50 euro a un limite massimo di 275 euro, per arrivare ai 500 euro laddove siano presenti donne vicine alla data del parto o minori di 12 anni.