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Wolff rispetta la Ferrari: “Temibile anche in Singapore”

Il team principal di Maranello non si fida della Rossa

Toto Wolff nel paddock Mercedes

Quanto passerà ancora prima che la Mercedes torni alla vittoria? È quello che si chiedono Toto Wolff e i tifosi del costruttore anglo-tedesco, nella prima parte stagionale dominatore quasi incontrastato. L’unico a mettergli i bastoni fra le ruote Max Verstappen, in due circostanze. Strapotere riflesso nella classifica, con le frecce d’argento vicine alla sesta doppietta piloti-costruttori: nessuno nella storia della Formula 1 ha monopolizzato la classe regina del motorsport così autorevolmente.

Mercedes vicina alla doppietta piloti-costruttori per la sesta volta: vantaggio abissale in classifica

Il capo-piloti Lewis Hamilton comanda con 284 punti, a fronte di otto vittorie, tre secondi e tre terzi posti. Insegue – a quota 221 – Valtteri Bottas, distante di 63 lunghezze. Per lui una partenza razzo, suggellata da due trionfi nei primi quattro GP. Poi è sceso di livello, non sfruttando le pole position in Spagna e Gran Bretagna. Il calo faceva paventare un cambio nella coppia 2020: Esteban Ocon lo insidiava, ma i dirigenti hanno infine optato per una scelta conservativa.

Mentre il driver francese correrà in Renault dalla prossima stagione (allentando così il legame dalla scuderia a cui deve l’esordio), il finlandese affiancherà ancora Hamilton. Il rinnovamento, per quanto sarebbe stato, in un certo senso, fisiologico, voleva dire prendersi del resto grossi rischi. Perché negli ultimi anni la sinfonia Mercedes ha risuonato sempre in maniera impeccabile e, a differenza di Nico Rosberg (mai in buoni rapporti col campione in carica), l’attuale collaborazione procede benissimo. Tra Hamilton e Verstappen (il primo pilota non-Mercedes) ballano qualcosa come 99 punti. E la supremazia nei costruttori è ancora più netta, schiacciante: il vantaggio sulla Ferrari è attualmente di 154 punti.

Toto Wolff, sconfitte che bruciano: parola d’ordine riscatto

Che le caratteristiche dei circuiti favorissero il Cavallino, in casa Mercedes ne erano già al corrente. Ma per la brama del successo, aver sempre recitato la parte degli sconfitti brucia e parecchio. In Belgio e in Italia i costruttori hanno provato ad attuare la migliore strategia possibile per colmare il gap e tenere dietro le rivali. Inutile.

“Tutta” colpa di Charles Leclerc, il “predestinato” che dall’approdo in Ferrari sta guidando come un veterano, nonostante questo sia solamente il suo secondo anno nel Circus. Il ragazzo cresciuto nell’Academy della Rossa, ha risposto colpo su colpo a Monza, malgrado non contasse sul supporto di Vettel, prezioso a Spa. Maturata e digerita la delusione, Toto Wolff ordina ai suoi avamposti di ripartire da dove avevano lasciato, prima della pausa estiva.

Toto Wolff: “Oltre le aspettative”

I due ultimi GP, pur arridendo alla scuderia di Maranello, hanno dato comunque segnali importanti. Anche su due tracciati in apparenza complicati, la W10 si è distinta in modo più che egregio. Se sul giro secco deve vedersela insieme a Red Bull e Ferrari, sul passo gara la vettura gode ancora di un netto vantaggio. Solamente prove eccezionali altrui impensieriscono a Brackley.

Toto Wolff, team principal e amministratore delegato della scuderia, traccia un bilancio positivo delle due gare affrontate. “Siamo tornati dalla pausa estiva sapendo che le prime due gare sarebbero state difficili per noi”. Nella consapevolezza delle difficoltà affrontare, sono andati oltre i limiti segnalati alla vigilia. “Abbiamo ottenuto due podi doppi e 67 punti, abbiamo così fortemente limitato i danni e abbiamo ottenuto più di quanto ci aspettassimo.

Amaro in bocca

Al contempo, però, in Mercedes ci hanno preso talmente gusto che il digiuno ha lasciato un pizzico di amarezza. “Nei debriefing abbiamo potuto dire che Spa e Monza non ci hanno lasciato soddisfatti e tutti a Brixworth e Brackley stanno spingendo forte per ottenere più vittorie”, conferma Toto Wolff.

Per la 15ma tappa del Campionato del Mondo 2019, la Formula 1 approda in Singapore. Una pista sulla carta ideale ad esaltare i (molti) punti di forza della W10, tra cui spicca il carico aerodinamico. Ma Wolff evita di darlo per scontato. L’incognita meteo e il fuso orari spingerebbero a non allentare la tensione: “La prossima gara ci porta a Singapore, una spettacolare gara in notturna e una grande vetrina per il nostro sport. Il programma sfalsato e il clima lo rendono un fine settimana impegnativo per la squadra. Le temperature nel garage possono facilmente raggiungere i 40 gradi Celsius o anche di più con livelli di umidità elevati”.

Toto Wolff: “Non diamo nulla per scontato”

Sul circuito la tradizione resta pur sempre positiva: nelle undici edizioni disputate, Mercedes è la scuderia che ha vinto qui di più, in quattro occasioni (tre con Hamilton, una con Rosberg). A dispetto delle difficoltà di ambientamento iniziali, nel 2018 è diventato terreno di conquista grazie alla superlativa pole firmata Lewis Hamilton, capitalizzata la domenica: “È un ambiente difficile in cui lavorare ed è altrettanto impegnativo per i piloti e la macchina stessa. Per molto tempo, Singapore è stata una delle nostre piste più deboli, ma ci siamo fatti strada e ci siamo esibiti bene l’anno scorso”.

Le peculiarità di Manila Bay Street spingono alla prudenza. “Non ci sono corse a casa su una pista come Singapore – sottolinea Toto Wolff –. Dobbiamo capire questa macchina e le gomme di quest’anno su un tracciato molto particolare. Non dobbiamo dare assolutamente nulla per scontato nel nostro approccio al fine settimana. Non vediamo l’ora di una dura battaglia sotto le luci a Singapore”.

Verstappen e la Ferrari scaldano i motori

Occhio però a Max Verstappen: la RB15 è dotata di tanto downforce ed è dunque in grado di gestire gli pneumatici in gara su un passo sostenuto. Aspetto che potrebbe incidere nel prossimo round, affascinante come pochi altri, in quanto la corsa si disputerà in notturna.Mi piace guidare sotto i riflettori, essendo diverso dal consueto – ha dichiarato Verstappen -. Il tracciato è molto impegnativo: fa caldo, è molto impegnativo dal punto di vista fisico, ma è comunque uno dei miei preferiti. Ci sono tante curve ed è un mix tra curve di bassa e di alta velocità. E’ quindi un circuito cittadino atipico. La nostra macchina dovrebbe andare meglio rispetto a Spa e a Monza e il secondo posto ottenuto l’anno scorso mi dà fiducia. Sarà importante essere davanti nelle qualifiche perché superare non è facile in corsa”.

Si preannuncia un fine settimana ostica per la Ferrari, sebbene a Maranello abbiano in serbo un corposo aggiornamento. “Arriviamo da due vittorie consecutive che hanno fatto bene a tutto il team e ai nostri tifosi ma questi successi sono già il passato e da giorni la mente è concentrata su Singapore – ha dichiarato il team principal Mattia Binotto -; il tracciato è completamente diverso da quello delle due gare precedenti e presenta caratteristiche non proprio confacenti alla nostra vettura. Porteremo alcune componenti nuove per continuare nell’intento di recuperare il gap dai nostri avversari su circuiti che presentano curve lente e inoltre ritroveremo le mescole più morbide di Pirelli, le Hypersoft, che abbiamo avuto a disposizione per l’ultima volta nel GP del Canada. Per sua natura il circuito di Singapore, che sia Sebastian che Charles amano, si presta a risultati imprevedibili come ogni volta che si gareggia sfiorando i muretti, per cui ci aspettiamo un fine settimana di azione in pista complesso ma anche divertente”.

Mondiale ancora aperto

Il collega Toto Wolff si aspetta una SF90 più competitiva nel prossimo week-end a Manila Bay di quanto mostrato in Italia. Non sente il Mondiale in tasca. “Ci sono ancora sette gare da fare e abbiamo un solido vantaggio in entrambi i campionati. Ma ovviamente una serie di uno o due fine settimana davvero brutti può far andare le cose nella direzione opposta, quindi dobbiamo continuare a spingere e questo è ciò che faremo. Non puoi dare nulla per scontato. Sapevamo che Spa e Monza sarebbero state difficili per noi ed è così che è stato. Singapore sulla carta sembra molto meglio per noi. Ma senza dubbio anche la Ferrari avrà nel frattempo migliorato la propria situazione e avrà un pacchetto migliore lì, sicuramente meglio dell’Ungheria”.

Pericolo fumo

Lewis Hamilton spera che la sua marcia verso il sesto titolo mondiale di Formula 1 per le strade della nebbiosa Singapore questa settimana non sia rallentata dal fumo degli incendi nella vicina Indonesia. Secondo quanto riferiscono, i boss della Formula 1 dovrebbero avere un piano di emergenza in caso di deterioramento della qualità dell’aria “altamente variabile”, sebbene il fine settimana di gara continuerà come previsto. Nel corso, l’organizzatore dell’evento e la Federation Internationale de l’Automobile (FIA) monitoreranno i livelli di PM2,5 e PSI di 24 ore e “risponderanno di conseguenza”.

L’assistenza sarà fornita in loco per gli spettatori che non si sentono bene e le maschere N95 saranno rese disponibili presso gli stand del Gran Premio di Singapore intorno al Circuit Park se le condizioni nebulose persisteranno”, rende noto a CNA Jean Ng, direttore esecutivo dello sport presso Singapore Tourism Board (STB).

Hamilton, salito quattro volte sul gradino più alto del podio nelle ultime cinque, sta cercando il terzo trionfo consecutivo sull’impegnativo tracciato, che, pure senza la minaccia dello smog, è tradizionalmente drenante a causa del calore e dell’umidità elevata. Prova molto rispetto verso Leclerc, attualmente un avversario più temibile rispetto a Sebastian Vettel. “Non vedo l’ora di scendere in pista”, ha detto Hamilton sul 21enne monegasco. Spero competa ancora con noi – voglio che questa sfida continui”.

Insomma, l’ascia di guerra sembra deposta. A Monza l’enfant prodige ha dimostrato di non avere alcun timore reverenziale verso il cinque volte campione iridato alla Variante della Roggia, in un testa a testa ‘valso’ il warning.  “Con Charles – ha spiegato il leader del Mondiale, in conferenza – abbiamo avuto un paio di momenti in cui eravamo molto vicini, penso che ne dovremmo parlare privatamente. È un ragazzo che è meno esperto rispetto a me, ma oggi mi ha insegnato qualcosa nella lotta. Vorrà dire che la prossima volta mi comporterò di conseguenza, come lui ha fatto con me oggi. Bisogna essere coerenti con le regole. Penso che gli steward oggi si siano proprio svegliati dalla parte sbagliata del letto”“È stata una lunga lotta, non particolarmente movimentata, ma sono stato lì a un secondo circa – ha concluso -. Ci ho provato ma lui in rettilineo andava forte e non potevo recuperare”.