“Non vogliamo una fiducia cieca, ma una fiducia informata nell’auto”, ha detto a Reuters un portavoce di Mercedes. A margine dei test sulla pista di prova del Costruttore tedesco a Immendingen. Ma cosa significa?
Fiducia informata nell’auto: che si intende
“Il nostro cliente deve sapere esattamente cosa può e cosa non può fare l’auto”, spiegano da Stoccarda. È la tecnologia driverless livello 3 che Mercedes intende approfondire col Drive Pilot: il guidatore è comunque obbligato a intervenire in caso di problemi o malfunzionamento.
Sentiamo Michael Decker, responsabile del team che studia la guida autonoma di Mercedes-Benz: “È fondamentale la sicurezza. Bisogna avere un sistema maturo. Trascorro la maggior parte del mio tempo a occuparmi di casi limite in quelle situazioni comuni che dobbiamo avere sempre sotto controllo”.
Drive Pilot: come e quando
Il Drive Pilot funzionerà dalla metà del prossimo anno solo fino a 60 chilometri all’ora e solo sulle autostrade tedesche. In attesa di nuove normative.
Quindi, se la macchina viaggia altrove, il software si disattiva. Perché la strada verso la guida totalmente autonoma è lunghissima: già la guida semiautonoma crea talvolta equivoci, tali per cui il conducente crede si potersi affidare al 100% al robot. Col risultato che si provocano incidenti anche mortali.
Ovviamente, si può anche pericolosamente bluffare, fingendo di avere una tecnologia imbattibile per la guida autonoma al 100%: lo fanno altre Case. Ma con ripercussioni sulla sicurezza stradale del presente e del futuro. Eppure, l’esperienza della guida assistita, con sinistri gravissimi, dovrebbe già fare da monito.