Non osiamo immaginare cosa sia passato nella mente di Lewis Hamilton quando ha scoperto che il tanto agognato ottavo titolo mondiale glielo stavano portando via sul più bello, dopo una gara fin lì dominata sul circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi. In realtà, le parole proferite in collegamento col team radio dall’alfiere britannico rendono perfettamente l’idea. A solo quattro curve dalla bandiera a scacchi, ha gridato alla manipolazione. Il commento non è stato proposto dal feed televisivo, ciononostante gli utenti della F1 TV, che stavano seguendo il GP sull’onboard della Mercedes #44, lo hanno potuto nitidamente sentire.
Hamilton: lo sfogo con l’ingegnere
Nel corso della chiacchierata con il proprio ingegnere, mentre la Safety Car stava svolgendo le sue operazioni, Sir Lewis si è principalmente focalizzato sulle personali frustrazioni, con l’apparente lentezza della Safety mentre la Williams di Latifi veniva recuperata. Mentre si avvicinava la ripartenza, di quella che si era trasformata in una gara di un solo giro, l’ingegnere di Brackley, Petter Bonnington, ha tempestivamente avvisato il 36enne di Stevenage.
A seguito della bandiera verde e il sorpasso decisivo di Verstappen è piombato il silenzio. Interrotto da Bonnington, dichiaratosi senza parole. Nemmeno qui la stella della Formula 1 ha proferito parola. E nemmeno dal muretto hanno aggiunto ulteriori considerazioni, fino a quando Bonnington gli ha rammentato di lasciare la sua monoposto sul rettilineo di partenza. Ma ormai era troppo tardi. Dopo essersi fermato in parco chiuso, il Re nero è rimasto seduto nell’abitacolo per due interi minuti. Una pausa utile a raccogliere i pensieri prima di scendere dal veicolo. Si è praticamente verificato lo stesso episodio di Baku, dove era rimasto immobile per diversi minuti, dopo un errore alla ripartenza all’ultimo giro. Un passo falso costatogli punti pesantissimi.
Giornalisti dribblati
Ad Abu Dhabi, nel post-gara, ha brevemente parlato con Jenson Button, occupatosi delle canoniche interviste televisive, salvo poi “scomparire”. Non si è presentato né alla conferenza stampa né ai giornalisti al ring.
Il team principal Wolff si è rifiutato di esprimere opinioni, in seguito ai due reclami respinti in tarda serata. Inoltre, pure gli uomini chiave della compagine, Jamews Vowles e Andrew Showlin, hanno preferito saltare l’incontro con i media a fine corsa. Presumibilmente i no-comment proseguiranno fino al momento in cui la FIA non si esprimerà circa l’appello contro il rigetto della protesta per quanto concerne la procedura di ripartenza. Intanto, c’è da sbollire una cocente delusione.