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Mercedes, Russell: “Tutto iniziò con una mail a Wolff”

George Russell ha raccontato in che modo si è approcciato per la prima volta a Toto Wolff e la Mercedes: una mail spedita nel lontano 2014.

George Russell Mercedes F1

Se le pressioni lo spaventassero, George Russell avrebbe provato a fare altro nella vita. Non il pilota di Formula 1, men che meno della Mercedes, assoluta padrone dell’era ibrida negli ultimi sette anni, raccogliendo il testimone ceduto dall’uscente Valtteri Bottas. Il giovane driver, attualmente in forza alla Williams, dovrà adattarsi e in fretta nella scuderia di Brackley. In caso contrario, ci sarà sicuramente chi rimpiangerà il lavoro silenzioso del finlandese, un compagno di team fantastico per il pluricampione iridato Lewos Hamilton. I due hanno costruito uno splendido rapporto pure lontano dal paddock e si considerano buoni amici.

George Russell: i sacrifici con il padre

La promozione di George Russell in Mercedes è, comunque, la diretta conseguenza di un lungo viaggio intrapreso sin dall’infanzia. Non è accaduto dall’oggi al domani, ma attraverso un continuo lavoro su sé stesso da parte del 23enne di King’s Lynn, determinato a rincorrere i propri sogni.  Un’avventura che il britannico ha raccontato durante la lunga ed emozionante intervista rilasciata a Bild.de, vissuta sempre all’insegna del sacrificio e dell’attenzione per i dettagli.

Il padre – ha spiegato – era spesso al lavoro la mattina presto e rincasava tardi. Non appena rientrava il venerdì sera, saltavano in macchina per andare a fare karting. La mamma, invece, era sempre con lui. Aveva un taccuino dove annotava ogni loro configurazione: tempi, motore, pressione delle gomme, …

Come qualsiasi altro bambino, George Russell credeva di poter realizzare qualsiasi obiettivo, compreso volare sulla luna. Ma, una volta compiuti i 15 anni, è entrato a contatto con la dura realtà: la vita non era tanto facile e sarebbe stato estremamente complicato entrare in F1. Gareggiano appena 20 piloti, ed il fatto di averlo capito immediatamente lo ha aiutato parecchio

L’approccio delle 3P

L’approccio, incentrato sulle 3P (perseveranza, professionalità e precisione), è lampante pure nei giorni nostri. Doti caratteriali necessarie in una serata d’inverno del 2014. Allora tentò di approcciarsi al team principal della Mercedes, Toto Wolff, nella speranza di strappare il pass nell’Academy della scuderia anglo-tedesca, facendolo mediante una presentazione in Power Point. Gli spedì una mail nel dicembre 2014 a tarda ora con il suo curriculum, scrivendogli che gli sarebbe piaciuto incontrarlo. Nella peggiore delle ipotesi, non gli avrebbe risposto. Ma appena un quarto d’ora più tardi, Wolff lo fece e si disse disponibile a prendere un appuntamento.

Un’intraprendenza decisiva per l’esordio in Formula 1 nel 2019 al volante della Williams. Il coronamento di un colloquio tenuto a quattr’occhi con il team principal del periodo, Claire Williams. Andò presso l’area hospitality e chiese un incontro con Claire: tale mentalità lo aiutato tanto. I genitori gli hanno sempre insegnato che occorre lavorare sodo per centrare i target fissati. Dalla vita si riceve solo ciò che si dà. Nella classe regina delle competizioni motoristiche occorre dare il 120 per cento, senza fermarsi mai, altrimenti non hai la benché minima chance di raggiungerla, ha commentato.

George Russell: la chiamata della Mercedes e le ambizioni mondiali

La personalità gli è servita pure per strappare uno dei contratti più ambiti e prestigiosi su piazza. L’atteggiamento è rimasto immutato. Mettere nero su banco con la Mercedes è stato uno dei più grandi momenti della sua vita, tuttavia costituisce unicamente un passo. Il lavoro veramente duro deve ancora venire. Sedersi in una monoposto della Mercedes, accanto a Lewis Hamilton, gli provoca entusiasmo.

Se pensasse che sia stato facile, sarebbe un pazzo, ha esclamato. È solo all’inizio e sarà la sfida più grossa sfida affrontata. Per giungere fin qui gliene è servito di talento e abnegazione. L’ingresso in Formula 1 – ha concluso – non è sinonimo di un traguardo. L’asticella la alza ulteriormente: mira a laurearsi campione del mondo.