in

Hamilton: “Sono stato vicino alla Ferrari, ma non rimpiango nulla”

Lewis Hamilton non esprime alcun rimpianto per non essere mai approdato in Ferrari. Il pilota britannico è orgoglioso di essere alla Mercedes.

Lewis Hamilton qualifiche Silverstone

Stefano Domenicali, attuale Chief Executive Officer della Formula 1, ieri team principal del team Ferrari, ha confermato in un’intervista rilasciata all’inizio di questa settimana che il Cavallino Rampante ha sempre cullato l’idea di accaparrarsi Lewis Hamilton. Oltre alla possibilità vagliate durante l’era di Domenicali, nel 2019 numerose testate riferirono del meeting tra il sette volte campione iridato e il numero uno di Maranello, John Elkann. Un incontro a quattr’occhi per discutere delle loro idee sul futuro.

I sogni dei tifosi non si sono, però, mai tramutati in realtà, con Hamilton rimasto fedele alla scuderia anglo-tedesca. A posteriori, la scelta più indicata, almeno nella visione del pilota, dominatore incontrastato degli ultimi campionati. Certo, quasi tutte le leggende del motorsport hanno transitato, presto o tardi, nel piccolo comune modenese. E sarebbe perciò piuttosto prevedibile se Sir Lewis nutrisse qualche rimpianto. Un senso di incompiutezza, tuttavia, smentito dal diretto interessato.

Hamilton: attaccamento alla Mercedes

Lewis Hamilton guadagno Forbes

Mentre lo scenario mai concretizzato di un matrimonio tra Hamilton e la Ferrari ha scatenato le fantasie degli appassionati, il nativo di Stevenage afferma di non pensare troppo a come si sarebbero potute sviluppare le cose. Invece, sostiene di sentirsi appagato e gli piace soprattutto constatare la lealtà della Mercedes verso i suoi driver. Guardando indietro alle lusinghe dei ferraristi, ha raccontato il periodo affrontato: il contratto con la squadra di Brackley era prossimo alla scadenza.

A quel punto occorreva ponderare le opportunità e vedere quali opzioni erano sul tavolo. Nonostante abbiano provato a tentarlo, ha resistito ed è davvero orgoglioso di dove si trova e dei traguardi tagliati con la Mercedes. Lo ha sempre creduto, e ritiene di aver parlato chiaro: l’ipotesi di un trasferimento è stata di breve durata, un ‘sogno di mezza estate’ e nulla più. Quando ti leghi alla Mercedes, entri in una vera e propria famiglia e ci rimani per una vita intera.

Per suffragare la tesi, Lewis Hamilton ha preso a riferimento i nomi storici della Mercedes: sono stati con lei fino agli anni Novanta. Qualcosa che non accade da nessun’altra parte, con nessun altro marchio. Una longevità di cui va particolarmente orgoglioso. Inoltre, hanno riscritto la storia, conquistando vittorie su vittorie. E il merito – ha precisato – è da attribuire al magnifico lavoro di gruppo. La lealtà permette di tirare fuori il meglio, e non la dà per scontata.

“Porte girevoli”

Domenicali ha definito la prospettiva di una sinergia Hamilton – Ferrari come un momento da “sliding doors”, un richiamo alla pellicola con Gwyneth Paltrow su un dirigente pubblicitario la cui esistenza cambia a causa di un treno mancato. Interpellato da Sky per sapere se la Rossa avesse mai pensato di ingaggiare Hamilton, Domenicali ha risposto in senso affermativo. È vero, ne hanno discusso.

C’è un film che secondo lui è talvolta molto importante ricordare: Sliding Doors. Dei frangenti chiave, che possono dare alla storia una piega improvvisa. Questa era la situazione che Lewis ha vissuto in quel momento specifico della sua carriera, ma non è dell’avviso che abbia da colpevolizzarsi, perché ha centrato degli obiettivi incredibili.