Il boss della Mercedes Toto Wolff ha sfidato la sua squadra a lavorare 24 ore su 24 e fornire a Lewis Hamilton una monoposto in grado di impedire a Max Verstappen la conquista del suo primo titolo mondiale.
Il comando delle operazioni è saldamente nelle mani di Verstappen dopo che il pilota della Red Bull ha offerto una prestazione suprema per aggiudicarsi il Gran Premio degli Stati Uniti, corso ad Austin, in Texas, ed estendere così il suo vantaggio su Hamilton da sei a 12 punti.
Wolff resta fiducioso in vista dell’epilogo del campionato
Mancano solo cinque GP alla fine e 130 punti in palio, con i prossimi due circuiti in Messico e Brasile che dovrebbero favorire la Red Bull di Verstappen. Intervenendo ai microfoni dopo la gara di domenica al Circuit of the Americas di Austin, Hamilton, intenzionato a conquistare un’ottava corona da record, ha ammesso di dover affrontare un compito arduo per impedire al suo rivale olandese di prendere il largo in campionato.
Ma il team principal Toto Wolff ha affermato di non ritenere l’epilogo già scritto, che vi sia già uno schema prestabilito. Al contrario, ogni singolo Gran Premio avrà una storia tutta da raccontare. L’imperativo è spingere e spingere e spingere e, si spera, essere in una situazione in cui hanno modo di lottare per il campionato del mondo all’ultima gara.
Il Messico è diverso a causa dell’alta quota e i propulsori sono sotto pressione in maniera totalmente differenti. Occorre partire bene venerdì, capire la macchina, svilupparla da lì, e poi saranno in grado di competere per il trionfo, ha aggiunto Wolff.
In merito al 17° Gran Premio sui 22 di domenica scorsa, Hamilton è riuscito ad affermarsi in cinque delle sue otto apparizioni al Circuit of the Americas.
Ma, una volta infilato il poleman Verstappen alla curva di apertura con una buona partenza, l’alfiere inglese non ha avuto la velocità nella sua Mercedes per ritagliarsi un gap significativo.
Errori di cui fare tesoro
Verstappen ha poi rubato l’iniziativa con un aggressivo stop anticipato, e mentre Hamilton – su gomma più giovane nelle battute conclusive – ha recuperato sette degli otto secondi di vantaggio dell’olandese per dare il via a un climax emozionante, non ha saputo costituire una serie minaccia. Wolff sente che la W12 di Hamilton avrebbe potuto vincere la gara perché Lewis era in testa e alla fine tenevano un ritmo molto forte con le gomme dure.
I piani alti del team anglo-tedesco sono chiamati a ripercorrere, per filo e per segno, il week-end scorso, dalle prove libere di venerdì fino alla gara di domenica. Comprendere quali sono stati gli errori di valutazione, dove hanno commesso sbagli e cosa, invece, è andato per il verso giusto. Nei prossimi giorni si terranno parecchie riunioni costruttive per fare tesoro della delusione rimediata negli States e mettere a frutto le conoscenze acquisite nel fine settimana alle porte.
La battaglia di Hamilton con Verstappen proseguirà con tre gare consecutive in Messico (7 novembre), Brasile (14 novembre) e Qatar (21 novembre), in vista di due Gran Premi consecutivi in Arabia Saudita e Abu Dhabi, rispettivamente in programma il 5 dicembre e il 12 dicembre.