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Mercedes Heckflosse: all’asta uno splendido esemplare del ’63

È stato messo all’asta un esemplare di Mercedes Heckflosse del 1963, un modello in ottime condizioni, restaurato solo nel 2020.

Mercedes Heckflosse

Agosto 1961. Mentre molte famiglie scoprono per la prima volta quanto sia bello andare in vacanza (magari in una località di sole e di mare…), Mercedes-Benz non riposa. Anzi, semmai tutto il contrario: nelle officine della Casa tedesca i ritmi lavorativi sono ai limiti dell’estenuante. Questo per via dell’uscita di due nuovi modelli a quattro cilindri: la 190 c e la 190 Dc, ambedue rientranti nella Serie 110, le quali vanno a prendere il posto nella gamma della stella a tre punte delle Ponton 190 b e 190 Db. Le fresche uscite prendono il posto lasciato vacante dai predecessori e non lesinano soluzioni tecniche fino a quel punto prerogativa solo di una parte della gamma. Nello specifico, il tratto distintivo principale, sulla falsariga delle vetture a sei cilindri, sono le carrozzerie con le codine, ragion per cui il nome assegnato è Mercedes Heckflosse.

Mercedes Heckflosse: il massimo dell’espressione della fase post bellica

Il principio di costruzione modulare, sistematicamente adottato dall’inizio della fase post-bellica, raggiunge il massimo della sua espressione attraverso il lancio degli originali veicoli a quattro cilindri. Inizialmente, le unità di fascia intermedia e di classe superiore non condividevano unicamente i medesimi gruppi e componenti, bensì disponevano pure una carrozzeria praticamente identica. Inoltre, pure i conducenti di un’auto di classe intermedia avevano occasione di godere di un abitacolo generoso e di un bagagliaio spazioso.

La filosofia applicata presentava, tuttavia, due evidenti svantaggi. In primo luogo, la lunghezza complessiva delle auto a quattro cilindri era cresciuta di 230 mm, amplificando i disagi avvertiti nel trovare parcheggio. In seconda battuta, non pochi clienti del segmento superiore avrebbero preferito una maggiore caratterizzazione in confronto ai modelli della controparte più piccola. Malgrado la carrozzeria fosse la medesima, le proposte a quattro cilindri si distinguevano comunque a primo acchito dai loro parenti a sei cilindri. Grazie allo stile conferito, era impossibile confonderle. Anche un occhio poco o per nulla allenato sapeva riconoscerle.

L’annuncio su Catawiki

Per i collezionisti o i semplici curiosi, nelle ultime ore è apparso su Catawiki un annuncio riguardante un fantastico esemplare di Mercedes Heckflosse. Il propulsore diesel da 2 litri della 190 Dc è un’autentica innovazione. Pur raccogliendo il testimone dalla precedente unità da 1.9 litri, la macchina non acquisisce la denominazione 200 D. L’insieme degli interventi operati sul “cuore pulsante” del mezzo si traduce in 5 cavalli aggiuntivi di potenza, portata ai 55 complessivi.

Dall’agosto del 1962, la 190 è disponibile su richiesta con un cambio automatico a 4 rapporti, e dal luglio del 1963 pure nella declinazione a gasolio. In ambedue i casi, il sovrapprezzo è di 1.400 marchi tedeschi, lo stesso necessario per accaparrarsi i veicoli a sei cilindri. E proprio un’interpretazione del 1963 si trova su Catawiki. Secondo la scheda allegata nell’annuncio, la Mercedes Heckflosse battuta all’asta è stata restaurata nel 2020, con motore e trasmissione in buonissime condizioni e le parti soggette a usura sostituite, mentre gli interni sono in pelle Alcantara. Sul contachilometri segna, invece, 21.400 km. Insomma, un’auto d’epoca destinata a salire nella quotazione.