Il modo migliore di guidare una Mercedes-Benz è una coupé, così parlò l’ex capo della Daimler, Dieter Zetsche. Probabilmente l’affermazione verrà giustificata in futuro, almeno se l’idea della 2-Door Coupé 2030 qui rappresentata divenisse realtà. Tuttavia, non è il prodotto di uno studio ufficiale di Stoccarda, bensì il lavoro di un giovane designer, KyungJin Ju.
“Rêve” è ciò che i sudcoreani chiamano l’ala di gabbiano con la grande cupola di vetro. La parola, di origine francese, si traduce come “sogno”. Con questo nome, la Mercedes 2-Door Coupé 2030 si inserirebbe davvero bene nel portafoglio di lusso Mercedes-Benz. Dopotutto, nel portafoglio della Casa tedesca è assolutamente lecito ritenere che le vetture dal forte impatto emotivo, quali le coupé e le decapottabili a due porte, costituiscano un richiamo naturale.
Mercedes 2-Door Coupé 2030: la visione di KyungJin Ju
La Mercedes 2-Door Coupé 2030 di KyungJin Ju è quanto possiamo definire un sogno del domani. Il giovane grafico descrive il suo elaborato come originale e frutto di una spiccata sensibilità. Ciò si adatta pure all’attuale filosofia stilistica di Stern. In effetti, in un certo senso, l’avveniristica creazione sembra affondare le proprie radici nell’odierno team di sviluppo. Eppure, non lo fa.
Che KyungJin Ju immagini un mondo pronto ad accogliere la coupé raffigurata nel 2030 è forse una previsione fin troppo ottimistica. Dato l’aspetto e determinati dettagli, tra cui i mozzi in vetro, sarebbe semmai credibile un’uscita nel 2040. Vero, i progressi compiuti dalla tecnologia negli anni Duemila ci hanno insegnato a tenere aperta ogni possibilità, persino quella in apparenza più remota, ma l’asticella è stata probabilmente fin troppo alzata.
L’azionamento del “Rêve” dovrebbe essere al 100 per cento elettrico. Il 2030 è, in tal senso, una prospettiva temporale corretta. Difatti, nei prossimi dieci anni la compagnia attuerà un processo di totale elettrificazione. In qualunque caso, le linee degli esterni della due posti, con la sua configurazione ottimale da un punto di vista aerodinamico, virano sulla sportività.
Nella misura in cui il look è decisamente avanti, a bordo del modello c’è quantomeno un volante. Interpretata così, la guida autonoma di livello 5, dove tutti gli occupanti sono semplici passeggeri, è magari attuabile con il “Rêve”, ma non è nello spirito dell’inventore. Qui hai ancora l’opportunità di usare le mani per muovere il mezzo e calpestare i pedali con i piedi.
Del resto, come diceva Dieter Zetsche, il meglio dell’essenza di guida una Mercedes è una coupé. Non ci si limita ad accomodarcisi. A proposito: il creatore delle grafiche, senza dubbio un artista di talento, KyungJin Ju sta cercando lavoro, anche in Europa.